Questo blog è concepito come un continuo work in progress. Si procede, passo passo, per aggiustamenti, per definizioni sempre più precise di idee e pensieri. Si costruisce, come in un vero e proprio edificio, mattone dopo mattone, idea dopo idea, l’opera, la figura completa. La cattedrale di un credo che significa prima di tutto: fede nell’oggi e nel futuro. Ho concluso l’ultimo post parlando di moti di rivoluzione, di sole e di emozione. Di una passione che ci stimola e che ci fa attivare, che ci rende ansiosi di realizzare. Aggiungo agli ingredienti fondamentali per una ricetta di successo: lungimiranza e capacità di visione. Passione e emozione devono fare rima con concretezza e con coerenza. La razionalità deve guidare l’istinto del sentimento e/o viceversa. Progettare opere architettoniche avere dentro di sé passate e presenti archiche presenze e, contemporaneamente, proiettarsi in un possibile futuro. Quando do vita a una qualsiasi delle mie idee e opere mi sento come se mettessi occhi a cuore e cervello – un “quattrocchi” che inforca i suoi fidati occhiali – per vedere di più e più in là rispetto a quello che farei se seguissi uno solo di questi due sensi. Questo è quello che mi è accaduto con il progetto per gli interni del nuovo Hotel della Boscolo a Milano, del quale, proprio in queste ultime settimane, stiamo terminando i lavori. Cosa si poteva regalare a una città viziata e che già possedeva tutto? La risposta è stata: il B4. Risposta di cuore e di cervello. Milano è una città vivace e frenetica, generosa quanto spietata con chi non sa trovare in questa frenesia diffusa un suo equilibrio. Costruire il B4 è significato dare risposta a queste esigenze, dar vita a una new lifestyle philosophy, a un’oasi nella quale staccare la spina e rigenerarsi, svestire i panni che ci impone il business della city e lasciarci andare al gioco e all’immaginazione. Ricaricare le batterie e vivere esperienze che ci restituiscano a Milano pronti per nuove sfide, soddisfatti di aver trovato un posto che dà risposta a domande che ancora non avevamo osato farci. Credo sia questo il punto fondamentale: saper guardare e vedere il mondo di oggi in funzione delle domande e dei bisogni di domani. Affilare le nostre armi migliori, usare la ragione e l’intelletto per implementare l’intuizione del sentimento, realizzare qualcosa che possa dirsi ‘post-razionalista’. Più che mai, in tempi come questi, nei quali la parola “crisi” aleggia ad ogni angolo, guardare all’oggi significa guardare a domani, con l’imperativo di ricreare ricchezza e non vivere di sussistenza. Più che mai, in tempi di crisi bisogna essere eroi, eroi contro il tempo e contro tempi. Pensare e agire oggi per costruire un domani.
Non mi resta che dirvi: a venerdì!
Simone Micheli
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.