Un nuovo lusso per una nuova era


Ci sono delle parole che finiscono con l’essere metonimie iconiche di un mondo e di un tempo. Lusso e prosperità sono stati a lungo sinonimi-ossessione del life style occidentale. Ancora oggi sono tra le parole che trovano più eco al nostro orecchio in quotidiani, riviste e, immancabilmente, in pubblicità.
Prosperità e Lusso sono concetti cardine nella definizione dell’oggi e nel mondo di ieri, anche se sotto forma di declinazioni radicalmente diverse da quelle contemporanee.
Lusso e prosperità erano, migliaia di anni fa, l’idea nella quale gli esseri umani proiettavano il desiderio, oggi realizzato, di una vita libera dai vincoli di un’economia di sussistenza. Una vita da vivere non per sopravvivere. L’icona perfetta per racchiudere in sé il sogno futuro di lusso e prosperità era la venere paleolitica di Willendorf: una continua curva fertile, disegnata da linee che hanno le stesse anse sinuose dei fiumi che favorivano i raccolti.
Abbiamo visto, secoli e secoli più tardi,  rivoluzioni, tecniche e industriali, in cui, a poco a poco, furono le linee geometriche e spigolose che richiamano alla nostra mente la macchina a divenire sinonimo di prosperità e lusso. Il concetto di lusso ha cominciato a intrecciarsi sempre più con le idee di progresso e tecnologia e la “venere” futurista non poteva essere altro che una donna spigolosa ad alta velocità.
E allora, oggi, per me e per voi che cos’è il lusso? Che vesti assume il nuovo lusso del tempo che corre in architettura? Di che Venere siamo innamorati?
Ritengo che oggi, come non mai, la risposta stia nel coniugare l’etica-estetica razionale progressista alle curve ansate dell’etica-estetica che disegnava quell’antico lusso naturale. La necessità di vivere in movimento e in libertà con quella di trovare una dimensione di equilibrio interiore, fatta di linee e piaceri semplici.
Il nuovo lusso è poter scegliere ogni giorno e ogni istante dove vivere, è poter reinventare continuamente il proprio spazio, il nuovo lusso non è immobilità o abitudine, ma è libertà, movimento, è un pensiero leggero ed inebriante. La nostra Venere è, per dirlo con le parole di Roland Barthes, sublime e infantile insieme; equilibrio di materia e anima in un solo unico splendido corpo di fronte al quale possiamo essere, semplicemente e felicemente, ciò che siamo.
Il nuovo lusso, in architettura, è legato alla basica volontà di riappropriarsi delle piccole bellezze e verità del quotidiano, dell’intimità delle sensazioni; è legato a vuoti più che a pieni, non è opulenza ma trasparenza. E’ un qualcosa che ha la semplicità veloce e placida dell’acqua che scorre, qualcosa che sembra bisbigliarci “omnia munda mundis” : tutto è puro per i puri e il lusso è di chi sa ben guardare. Di chi sa capire il valore estetico e umano di non-luoghi, moderne declinazioni degli antichi luoghi ameni,  che si rivelano piccoli grandi paradisi a portata di mano, habitat naturali dove ogni uomo può far emergere la propria personalità più profonda e sincera, in cui ritrovare il reale contatto con se stessi e con la natura che ci ha generato.
Il nuovo lusso è poter essere se stessi e possedere-non possedere un luogo in cui poterlo essere.
Il nuovo lusso è armonia visiva unita a un’armonia interiore.
Il nuovo lusso si declina fondendo con intelligenza progresso e tradizione.
Oggi il design e l’architettura del futuro stanno nel calore dei gesti e nella semplicità, mai banale, dei segni, in tratti di linee continue che sanno avvolgerci in una relazione estetica, in una spirale di stupore e meraviglia che si fa scheletro perfetto per sostenerci nella quotidianità della nostra dimensione temporale. Allo stesso tempo amanti e madri.

A venerdì.

Simone Micheli

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