Attimo, bellezza e dettagli: ingredienti per la forma

Oggi anche google celebra la nascita di Ludwig Mies Van der Rohe. Agli inizi di quest’anno il mio buon proposito era quello di avere 365 giorni di “Less is more”, un principio guida che riconsidero costantemente nei miei progetti.
Notavo, a così breve distanza dalla scomparsa di Tonino Guerra, che anche Mies Van der Rohe, cita la massima di Dostoevskij “La bellezza salverà il mondo” a testimoniare come ci siano affinità elettive, comunanze intellettuali che serpeggiano come fili tra le menti, trascendendo diversi contesti, uomini, vite e forme d’arte, arrivando a quello che potremmo chiamare “l’intimo umano”. È proprio l’intimo, la corda profonda dell’umano, ciò che da sempre cerco in modo maniacale nei miei progetti, quel qualcosa che si elevi dalla cesura che da sempre si instaura tra teoria ed esperienza; una modalità del dare forma che si nutra di sensazioni, senza le quali lo spirito sarebbe muto.
Mi soffermo sul passaggio ascensionale, indicato da Mies Van der Rohe nei suoi scritti: dalla forma, che per me è anche “sensazione della forma”, strutturale e pragmatica, alla sfera spirituale dove essa svanisce divenendo pura arte.
Dio, diceva sempre Mies Van Der Rohe, sta nei dettagli. I dettagli, frammenti cristallizzati, essenze della forma. Come nel tempo dell’attimo possiamo ritrovare l’infinito, attributo ascritto a Dio, così troviamo Dio nei dettagli. Cogliere l’attimo e il dettaglio per rendere eterna una forma. Articolando da queste citazioni una costellazione, mi sembra di vedere una piccola chiave, una via. Nella bellezza, nell’attimo e nei particolari, si sviluppa la radura per comprendere e progettare la vera forma.
Il meno é più anche in questo senso e oggi è uno di quei 365 giorni in cui metterò in pratica questo principio.
Proviamo a farlo insieme?

Buon martedì!

Foto: Poltrona Barcelona design Ludwig Mies Van Der Rohe

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Cristiana Vettori ha detto:

    Quando un grande esprime delle idee così intense dovremmo scolpirle su una lapide ? O forse sarebbe meglio che tutti le interiorizzassero, facendole proprie, proseguendo il duro cammino della civiltà ? I tempi che stiamo vivendo sono duri, forse solo la bellezza potrà veramente aiutarci a superare le nostre insicurezze aprendo la nostra mente al coraggio e alla speranza di un futuro migliore.

  2. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

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