Concepire un’architettura che si compenetri e si ibridi, dove interno ed esterno dialoghino organicamente.
Ricordo i pensieri di F. L. Wright “un’architettura che si sviluppi dall’interno all’esterno, in armonia con le condizioni del suo essere […]”, ma il tutto non si astrae dal linguaggio dei luoghi. L’architettura, l’interlocutore, che immagino (interno o esterno), parla con le opere che lo circondano, spesso differenziandosi, per indicare una via, una modalità del possibile.
L’essere, l’essenza dell’architettura, è armonia che parte dall’uomo come natura e questo è ora ciò che spinge, forme e materiali, verso ibridazioni organiche, naturali.
Dialogo, attenzione e sensibilità a livello sostenibile, significano etica nel linguaggio umano, tutto questo dà vita ad essenze architettoniche che comunicano in modo vivo, senza concettualizzarsi, astraendosi in qualcosa di avulso dalla realtà.
Il significato essenziale si rivela oltre a forme che, per la loro novità, possono sembrare surreali, ma che conservano in sé un’urgenza, una reale urgenza pragmatica e funzionale.
Foto by Juergen Eheim: “Marina Verde Wellness Resort” – design by Simone Micheli