Oggi si celebra la Giornata internazionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza non ho intenzione di soffermarmi sui temi, a dir poco spinosi, che un termine all’apparenza breve come “diritti” trattiene in sé, in un ambito così delicato.
Riflettendo penso sia per deformazione professionale, penso a strutture prive di uno spazio attento ai bisogni dei più piccoli, basta guardarsi attorno, le zone dedicate sono spesso dimenticate. All’estero questo non accade in Colombia ad esempio ho trovato strutture di svariati generi, atte a dare una risposta formale a bisogni non scontati come quelli di un bambino. E’ un po’ come ricordarsi di essere stati bambini, non tutti lo ricordano, non tutti riescono ad essere empatici con un universo che siamo costretti ad abbandonare e che viene relegato a piacevole momento, associabile più ad uno sbiadito sogno, che ad una realtà bisognosa di ascolto.
Rifletto ancora un po’ e mi accorgo che il motivo reale per il quale non affronto direttamente questo tema, è che le parole sono troppo poche, in questo piccolo spazio coscienziale perso nell’etere.
Sento però che continuo a mentirmi, mentirvi, non è una questione di parole, è questione di sentimenti e rabbia, una rabbia viscerale verso dinamiche che fagocitano ogni tentativo di rispetto di questo piccolo mondo.
Non posso che augurarmi, che il celebrare questa giornata, per ricordare diritti spesso disattesi e renderli presenti all’attenzione generale, colga dei frutti pratici oltre che teorici.
Foto: Sia Guest 2009 – “Hotel for Children” by Simone Micheli