Siamo alle soglie del 21 dicembre, dall’anno scorso si sentono voci di nuovi apocalittici, annoiatissimi immagino, per eccitarsi davanti alla prospettiva di una probabile fine del mondo. Non so ancora se preferisco i Maya, i calendari Gregoriani, gli alieni di Medvedev o gli zombie che si aggirano furtivi in varie città del mondo, nutro però più di una speranza in Babbo Natale.
Mentre tolgo la brina dal vetro della macchina, mi chiedo come sia meglio sopravvivere. Sono più indicati piselli, fagiolini, semini o cibo liofilizzato? Forse prima dovrei spluciare articoli improbabili e cartine geografiche alla ricerca dei luoghi che si salveranno dai cataclismi imminenti. Dovrei forse iscrivermi con tutta la famiglia a qualche corso di sopravvivenza, non prima di aver acquistato un cornetto porta fortuna “anti Maya”. Risolvo la questione progettando bunker di design, con l’immancabile frigobar per fagiolini e sistema radio, vuoi che gli alieni non sappiano comunicare via radio? Menti eccelse che insegnarono a far di conto ai Maya.
Ad ogni modo, condividere il “nuovo mondo” con apocalittici e fanatici annoiati e scontenti, non è una prospettiva alettante, no niente bunker.
Giusto il tempo di sbrinare il vetro e correre a lavoro, devo anche chiamare la Roby per andare a prendere i regali.