Parto da questa bellissima affermazione di Albert Camus per sviscerare le mie riflessioni di oggi. Ogni giorno abbiamo la grande occasione di creare, di intrecciare relazioni, di fare del bene o del male, di progettare cambiamenti o di modificare con una scelta l’andamento della nostra vita. Credere, crederci, avere la consapevolezza di essere padroni di ogni nostro singolo istante, può darci la forza di guardare ai problemi come delle sfide, di alzare l’asticella del nostro ostacolo un po’ più in alto mettendoci alla prova e dandoci quell’adrenalina necessaria ad avere la forza, il coraggio e l’entusiasmo di buttarci in una nuova avventura. Io sono un ottimista, ma non lo sono per natura. Lo sono diventato circondandomi di amore: amore per il mio lavoro, amore per la mia famiglia, amore per la bellezza di questo pazzo mondo che ci ospita. Penso che credere ardentemente in qualcosa sia uno scudo di cui ogni uomo si debba armare, soprattutto in un momento storico così complesso e delicato. C’è chi crede in un Dio, in un’entità a cui dar conto in futuro, c’è chi crede negli occhi dei propri figli. Io credo di vedere negli occhi dei miei figli il dono che Dio mi ha voluto fare e da loro prendo la forza necessaria per combattere con pazienza e determinazione le mie sfide quotidiane. E’ vero creare significa in qualche modo dominare il tempo, segnarlo in maniera indelebile, urlare al mondo che noi ci siamo, che siamo vivi e che lo saremo anche quando non ci saremo più. Credere di poterlo fare dipende però solo da noi: pronti a raccogliere la sfida?