Sono oltre 7000 anni che il genere umano conosce ed usa questa parola.
Equilibrio in politica, in natura, in chimica e perché no anche equilibrio in architettura.
Si può trovare equilibrio nell’eccesso?
Madre Natura dice che non possiamo aspirare a tanto: per salvaguardare le generazioni future ognuno di noi dovrebbe avere ciò che è necessario, l’eccesso rosicchia spazio tempo e vita all’armonia del nostro pianeta infettandolo e trasformandolo in maniera irreversibile. Ho paura di tutto questo, ho paura delle conseguenze del progresso e nel mio fare tengo in grande considerazione l’impatto dei miei progetti sul territorio dove si vanno ad insediare. Domande che si insinuano nella nostra quotidianità e ci costringono a fare ordine tra i nostri pensieri. Cerco dunque l’equilibrio anche nella mia testa, immagino grandi creazioni e subito dopo mi sento terribilmente lontano dalla perfezione che ci mostra ogni giorno la natura.
Durante una passeggiata in bicicletta a Viareggio, mentre la velocità rendeva vibranti i contorni degli alberi che aspettavano immobili il mio passaggio pensavo alle indicazioni del sommo maestro Vitruvio secondo cui Utilitas, Firmitas e Venustas sono regole che devono essere peseguite in assoluto equilibrio. Ci provo ogni volta, con l’umiltà di chi sa di essere solo un piccolo pezzo di questa storia ma anche con l’ardore e la grinta di chi persegue ed applica tali indicazioni anche alla sua vita quotidiana. Costruire e Vivere in equilibrio…un po’ come quando togli le mani dal manubrio e riesci comunque a non cadere.
Photo: Simone Micheli in bici in pineta a viareggio