Con NEF ad Istanbul | With NEF in Istanbul

 Istanbul, Turkey
Istanbul, Turkey

Mi trovo a San Paolo da martedì ed è da qui che sto scrivendo. Dopo una lunga giornata di lavoro, fitta di impegni e di appuntamenti, la mia mente non può fare a meno di ripensare al viaggio fatto la scorsa settimana ad Istanbul. La magnifica città turca, secolare crocevia di culture delle quali continua a regalare il fascino e l’estetica a cittadini e visitatori, è ora al centro dell’attenzione mondiale. Subito al mio arrivo all’aeroporto ho potuto avvertire lo sconforto di una democrazia a cui purtroppo ultimamente sono state deluse aspettative costruttive. In certi momenti ho percepito in prima persona la tensione di cui avevo ricevuto notizia in Italia. Ma ho osservato, come già altre volte, una popolazione eterogenea e spesso antitetica, che nella freschezza delle sue giovani anime si è dimostrata solidale nel dare voce pacificamente ai propri diritti. La Turchia, e Istanbul in primis, è l’orizzonte in cui l’entusiasmo di una generazione creativa e simpatizzante con l’Occidente cerca di penetrare l’antica e ricca cultura islamica. E’ un disegno straordinario, in cui credo dal profondo perché incontra la mia etica di congiunzione fra le culture. Sapere degli ultimi fatti mi ha quindi inevitabilmente rattristato. Ma il progetto per il grande gruppo immobiliare NEF, grazie al quale mi trovavo a Istanbul, ha rinvigorito la mia ammirazione per questo Paese, restituendomi l’energia di cui avevo bisogno. Per me si tratta di una recente conquista, un notevole progetto vinto con soddisfazione a seguito dell’ambìto concorso a cui avevo partecipato riponendo parte delle mie energie: fatica, concentrazione, dedizione. La soddisfazione e la contentezza non hanno tardato ad arrivare, riempiendomi lo spirito di nuova carica. L’esperienza che mi ha portato in Turchia è la prova tangibile della positività di questo Paese. Rappresenta la proficua forza di un popolo prossimo a diventare ufficialmente europeo e impaziente di vivere da protagonista l’arricchimento che l’architettura, il design e l’arte dispensano. Come per una sorta di simbolica analogia con la mia riuscita, mi auguro con tutto il cuore che la situazione in Turchia si risolva al più presto e che i bellissimi progetti di questa nazione accompagnino i miei.

I’ve been in São Paulo since Tuesday and I’m writing from here. After a long working day, full of tasks and appointments, my mind can’t help thinking about the travel I did last week in Istanbul.

The magnificent Turkish city, secular crossroads of cultures of which it continues to donate fascination and aesthetic to citizens and visitors, is now at the center of world attention. Soon after my arrival at the airport, I could feel the discouragement of a democracy whose constructive expectations have been disappointed. At certain times I perceived in first person the tension I heard in Italy. But I observed, as I did other times, an heterogeneous and often antithetical population that, with the freshness of its young souls, acted as one giving voice to its own rights. Turkey, and first of all Istanbul, is the horizon where the enthusiasm of a creative generation sympathizer with the Occident try to penetrate the ancient and rich Islamic culture. This is an extraordinary plan, in which I deeply believe because it meets my ethic of connection between cultures.

So, I felt sad about last facts. But the project for the big real estate gruoup NEF, thanks to whom I was in Istanbul, reinforced my admiration for this country, giving me back the energy I needed. For me, it’s a great conquest, a big project won with satisfaction after the aspired contest I partecipated in, putting part of my energies: effort, concentration, dedication. Satisfaction and joy weren’t long in arriving, filling my spirit with new strength.

The experience that brought me in Turkey is tangibile proof of this country’s posivity. It represents the fruitful power of people next to become officially European and impatient for living as protagonists in the enrichment that architecture, design and art give. As by a sort of simbolic analogy with my success, I dearly hope this situation in Turkey will be soon worked out and that this country’s beautiful projects will accompany mine.

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