Ritmi frenetici per massimi risultati! | Hectic pace for maximum outputs!

Simone Micheli

Questo weekend, mentre con mia moglie Roberta mi trovavo al monte Tamaro nei pressi di Lugano, abbiamo riflettuto sulla vorticosità della nostra bolla temporale. L’uomo contemporaneo è spesso travolto dalla velocità con cui il mondo circostante si muove, si evolve e procede.  Le preoccupazioni che sorgono dalla necessità di stare al passo con tempistiche fulminee, con scadenze ravvicinate e con l’incessante avanzamento tecnologico a volte offuscano la mente e diminuiscono il piacere del proprio lavoro.

Mi trovo a dover ammettere amaramente che la passione per la mia professione non si sposa perfettamente con le esigenze che questo campo in rapida evoluzione spesso richiede. La tensione tra l’amore per l’architettura e le urgenze tipiche di questa antica arte spesso non collimano e mi trovo sovente a superare i miei limiti fisici per far godere il mio intelletto.
Per questo a volte ho bisogno di rifugiarmi in mezzo alla natura, per ritrovare le mie energie e ricaricarmi!

Probabilmente le riflessioni dalle tinte un po’ grigie di questo periodo saranno dovute al fatto che sento vicino, ma ancora allo stesso tempo lontano, il periodo di vacanze, che, giunti ai caldi mesi, tutti agogniamo alla fine di un duro, ma molto gratificante anno di lavoro.
Avere sempre nuovi progetti e numerose commesse è un privilegio.  E la mia passione, seppur talvolta travolta dalle quotidiane problematiche, non viene mai a mancare!

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Last weekend, while I was with my wife Roberta on Mount Tamaro near Lugano, we reflected on the vorticosity of our temporal bubble.  The contemporary man is often overwhelmed by the velocity with which the surrounding world moves, evolves, and proceeds.  The preoccupations that arise from the necessity of keeping up to pace with rapid timing, with close deadlines, and with the incessant technological advancement, sometimes obfuscate the mind and diminish one’s pleasure for his work.

I find myself to have to admit that the passion I have for my job does not perfectly match the needs that this field in rapid evolution often requires.The tension between love for architecture and the urgencies typical of this ancient art often do not coincide, and I frequently find myself overcoming my physical limits to allow my intellect to thrive.
For this reason, sometimes I need to take refuge in the middle of nature, searching for my energies and recharging myself!

The grey-ish reflections of this period are probably due to the fact that I can feel that vacation time, which we all long for at the end of a long, difficult but very rewarding year of work, seem close, yet still far away. 
Always having new projects and numerous commissions is a privilege.  And my passion, even though sometimes overwhelmed by daily problems, never dies!

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. renata sias ha detto:

    Concordo, caro Simone! proprio a questo argomento ho dedicato l’ultimo editoriale del mio WOW! Webmagazine http://wow-webmagazine.com/it/knowledge-workers-iperconnessi-prendetevi-una-pausa/#.Ue1y1BY2FfQ
    prendiamoci una pausa, prendiamoci il nostro legittimo “kairos” , possiamo solo trarne beneficio. ciao renata sias

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