Una riflessione | A Reflection

da sinistra: Simone Micheli | Massimiliano Guzzini
da sinistra: Simone Micheli | Massimiliano Guzzini
da sinistra: Franco Nibaldi| Adolfo Guzzini | Simone Micheli
da sinistra: Franco Nibaldi| Adolfo Guzzini | Simone Micheli
da sinistra: Adolfo Guzzini |Simone Micheli | Massimiliano Guzzini | Franco Nibaldi
da sinistra: Adolfo Guzzini |Simone Micheli | Massimiliano Guzzini | Franco Nibaldi

Nelle foto: Franco Nibaldi | Adolfo Guzzini | Massimiliano Guzzini | Simone Micheli

“Qualche giorno fa, durante la visita presso gli uffici di iGuzzini illuminazione, per la messa a punto di una collezione di prodotti, parlando con Franco, poi con Massimiliano e Adolfo, mi è tornato in mente il primo incontro con quest’azienda che mi ha accompagnato sin dall’inizio del mio percorso progettuale.

Mi ricordo che fu Giovanni Michelucci, mio “nonno adottivo” mio consigliere, mio amico,  a indirizzarmi verso un corso d’illuminotecnica, promosso dall’azienda marchigiana, l’anno precedente alla mia Laurea in Architettura.

In quell’occasione le prime persone che incontrai furono proprio Franco Nibaldi e Piergiovanni Ceregioli.

Ricordo ancora che mi colpì la grande professionalità, la grande passione di Giovanni e di Franco nello spigare a giovani virgulti il mistero della luce.

Mi colpì il loro amore ed attaccamento all’azienda, il loro forte legame con questa impalpabile materia.

La mia passione per la luce è nata dall’osservazione conscia-inconscia delle opere d’arte di mio padre Massimo che attraverso la comprensione delle dinamiche della luce naturale ed artificiale trasformava i suoi sogni in visioni bidimensionali di inumano spessore, ma devo dire che quei giorni trascorsi da iGuzzini, ormai 24 anni fa, sono stati dei veri pragmatici ossigenatori per la mia passione legata al controllo della luce.

Bene, durante quest’ultima riunione tecnica con Franco ed i ragazzi del settore design lab, guardando la presentazione che mi avevano preparato, ascoltando le loro innamorate e precise parole, discutendo e sviscerando con loro varie problematiche connesse al nostro progetto, mi sono reso conto che nulla era cambiato, in termini di approccio, anche se erano trascorsi tutti questi anni.

La passione, l’amore, l’intelligenza per la definizione di storie connesse alla valorizzazione della materia attraverso la luce artificiale erano rimaste tali, si erano espanse condensandosi. Così concluso il nostro incontro sono ripartito salutando gli storici amici con lo spirito colmo di bellezza e positività accompagnato da un ricordo pieno di meraviglia”.

“A few days ago, while visiting the Uffici di iGuzzini illuminazione, where a ceremony due to a collection of products was taking place, speaking with Franco, later with Massimiliano and Adolfo, I had a flashback of my first encounter with this company, a company that been by my side since the beginning of my creative journey.

I remember Giovanni Michelucci, who was my “adoptive grandfather”, my advisor, my friend, the one who guided me to take the lighting course, held by the company marchigiana, one year prior to my Degree in Architecture.

In that event the first people I came across where Franco Nibaldi e Piergiovani Ceregioli.

I still remember I was amused by the great professionalism, the great passion of Giovani and Franco while explaining to the young spectators the mystery of light.

Amused by their attachment to the company, their strong bond with this fine matter.

My passion for light was born from the conscious-unconscious observation of the art operations of my father Massimo through which the comprehension of the dynamics of the natural light and the artificial ones, transformed his dreams in bi-dimensional visions of inhuman thickness, however, I must say that those days in iGuzzini, even though it was 24 years ago, where real pragmatic oxygenators for my passion considering the manipulation of light.

Well, during this last technical reunion with Franco and the boys from the design lab sector, observing the presentation they had prepared for me, listening to their enchanting and precise words, discussing and analyzing with them different concerns connected to our project, I realized that nothing had changed, in terms of approach, despite the fact all this years had passed by.

The passion, the love, the intelligence for the definition of the stories recalling to the development of the matter through which the artificial lights remained the same, they were expanding while condensing. Concluding our encounter I initiated by saluting my historical friends with a spirit filled with beauty and positiveness along with a memory filled with grace.

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