Mono no aware – Una riflessione sulla globalizzazione

Una nuova, profonda collaborazione con l’imponente gruppo asiatico Keeson prende vita. Insieme a loro in uno scambio reciproco ho progetto 600 nuovi showrooms dedicati al mercato cinese, proponendo nuovi scenari per la proposizione delle loro tecnologie per il sonno in parte da me firmate.

Più di 20 anni fa ormai, entrai in contatto con questa antica cultura, la quale presenta modi di vivere ed esperire la realtà affascinanti, legati a un rispetto viscerale per l’uomo e la natura. Nella tradizione orientale essi sono rappresentanti come elementi in perfetta simbiosi.

Ogni giorno rifletto su questa mia condizione di cittadino del mondo, fruitore della globalizzazione che da anni attanaglia il pianeta, ponendo l’uomo e l’ecosistema in una trappola velenifera.

Merci, persone, informazioni, viaggiano a velocità sovrumane. L’opulenza di bene è divenuta la norma. I processi consumistici ci hanno fatto perdere di vista il concetto dell’abitare, del costruire seguendo un’inclinazione emozionale. 

I luoghi emozionanti che disegno, dedicati all’uomo per l’uomo, non sono cosi lontani da noi. Riscopriamo la volontà di raggiungerli.

 

Mono No Aware – Some thoughts on globalization

A very important collaboration with the Asian group Keeson is coming to life, I designed 600 new showrooms that will represent a place of wellbeing, where the soul can rest.
More than 20 years ago, I had the pleasure to discover the ancient chinese culture, with its profound respect for man and nature and a different way of making experience of reality.

I often think about my experience as a citizen of the world, living globalization at its fullest…

Goods, people and information travel at a tremendous speed. Abundance has become the norm in some places. The consumer is now treated as a machine, whose emotions are beeing manipulated to make him buy things.

The places I design are meant to make the person feel comfortable and unique, making the user experience personal and intimate, where man is considered as a human being and not as a machine.

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